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NON ACCETTARE PASSIVAMENTE LO SPOPOLAMENTO E IL DEPAUPERAMENTO DEL NOSTRO TERRITORIO COME SE FOSSERO EVENTI IRREVERSIBILI, tentare di arginarli con le risorse che abbiamo: l’inversione di rotta può cominciare anche da piccole iniziative locali. Non dimentichiamo quanti grandi lavori sono stati eseguiti dai nostri avi con la sola forza del PIOVEGO, posando a mani nude, una pietra alla volta.
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CREARE SINERGIE ADEGUATE A SFRUTTARE LE RISORSE ESISTENTI con l’obbiettivo di offrire opportunità di lavoro per i giovani e indotto economico nei settori: agricoltura, arte, artigianato, edilizia, cultura e turismo.
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RIVALUTAZIONE DEL TERRITORIO (ambientale, archeologica, culturale, gastronomica e sportiva) per attivare un richiamo turistico eterogeneo e differenziato nell’arco dell’anno con conseguente ritorno economico più uniforme.
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PUBBLICIZZARE L’OFFERTA TURISTICO-AMBIENTALE come “della salute e del benessere”. Non dimentichiamo che fino a qualche decennio fa, la maggior parte dei turisti - ed erano tanti - provenivano dalla “bassa” e per respirare l’aria buona, venivano indirizzati a Lamon dai loro medici di famiglia.